Giovanni Daprà
La figura determinante per la sua formazione generale ed artistica è stato il padre che ricorda quando lo vedeva lavorare il legno “per passione”. Questo suo amore per il legno non è disgiunto dall’amore per l’ambiente naturale ove è nato ed è vissuto sino alla giovinezza.
Tutt’ora nel tempo libero frequenta la montagna, parte della sua vita, amando la vita nei boschi dove ritrova i profumi, i colori, i suoni che tanto apprezza e che lo avvicinano al mondo rurale dei tempi passati.
Nel 1969 è a Milano dove frequenta due scuole grafiche: l’Istituto Pavoniano Artigianelli che lascia nel 1972 dopo aver ottenuto il diploma di tecnico di prestampa e successivamente l’Istituto Rizzoli di Milano (1974-1976 ) dove consegue il diploma nell’ambito della progettazione grafica.
La scuola di grafica (carta/inchiostri/stampa), è fonte naturale di stimoli adeguati sia per la sua vita e le sue scelte; sia per la sua formazione nel campo del “disegno”. Fondamentale in questo campo è stata la presenza della professoressa Maria Letizia Gorla, insegnante di grande cultura ed abilità artistica.
I suoi punti di riferimento, le sue fonti dell’ispirazione, i suoi maestri nel campo della grafica sono collegati ai differenti momenti professionali non disgiunti dal mondo letterario attinente il ruolo professionale, avendo operato nell’ambito di testate editoriali/giornalistiche e nel settore grafico editoriale diventando egli stesso nel 1987, editore della prima testata di Desk Top Publishing italiana.
È attivo nella partecipazione ed organizzazione di iniziative artistiche, culturali e tecniche in Associazioni del settore grafico (Centro di Studi Grafici di Milano e TAGA Italia).
Nel campo dell’incisione ha iniziato ad eseguire i primi esperimenti creativi negli anni 70 utilizzando varie tecniche, interessandosi inizialmente all’acquaforte e successivamente alla xilografia di filo e di testa; suo punto di riferimento è il trentino Remo Wolf , il decano degli xilografi italiani.
“L’ambiente trentino mi ha influenzato sulla tecnica “manuale”, quello milanese sulla tecnica “informatica” ma sempre rimanendo nel contesto della grafica. Nel primo caso lavorare “artigianalmente con calma” nel secondo caso con la “fretta e frenesia” che il contesto milanese più industriale comporta. Il bilanciamento delle due componenti mi fa lavorare nel primo caso per “amore” (acquaforte e xilografia), mentre il secondo (grafico informatico) è indispensabile per “vivere”.
Si è avvicinato all’ex libris con la frequentazione di un amico collezionista influenzato dal materiale da lui raccolto, con la consultazione di libri, di testi su riviste, di cataloghi di mostre dedicati alle varie tecniche di incisione. Per la realizzazione degli ex libris “una specialità della grafica che può essere anche di piccolo formato”, predilige “la xilografia perché mi permette di ricercare vari legni e lavorarli che mi danno grande soddisfazione non solo artistica ma anche manuale.”
Nell’ambito della sua ricerca sono nati gli ex libris “a spicchio” come si evince ad esempio dalle immagini delle xilografie eseguite per Paola Adele Gentile, per Antonella Bonfiglioli, per M. C. Montanari.
“Per il fatto che il legno che non sempre è reperibile e disponibile in tavolette, sono indotto a ricercare dei materiali “alternativi” come i tronchi o i rami di melo e pero. Legni che non sempre sono perfetti presentando in molti casi delle crepe o delle spaccature, ma che accrescono la fantasia nella ricerca del soggetto che meglio si adegua alla forma ed alle imperfezioni che si sono create in modo naturale, essendo il legno un elemento sempre vivo. Lo “spicchio e le crepe” che le stampe riportano sono elementi che più facilmente si trovano nel legno di testa. La scelta del soggetto in base alla forma del legno con o senza “spicchio e crepe” è combinata e non è facile trovare un giusto equilibrio. In alcuni casi essendo “lo spicchio” già nel legno, si accentua, creando gli effetti di cornice al disegno senza coinvolgere tutto il soggetto ma facendo in modo che la raffigurazione “esca o voli” tra gli alburni e la corteccia che (g)li contiene.
La forma originale e naturale dei materiali e non simmetrica (tronco tagliato e non riquadrato) obbliga la scelta tra i vari pezzi di legno, (forme e dimensioni), rendendo i soggetti più “creativi”. Gli “spicchi incuriosiscono”e rendono il risultato più gradevole e intrigante.
Usa tecniche differenti in base al tema che vuole rappresentare poiché “è il soggetto e il materiale che determinano la scelta della tecnica, (bulini o sgorbie, legno di filo o di testa)”.
Nell’ex libris “il soggetto è l’elemento dominate e non il nome… l’ex libris è una grafica personalizzata che identifica il proprietario principalmente per il soggetto raffigurato e poi per il nome.” Ultimamente l’ex libris ha perso parte del suo significato originale per alcuni committenti / collezionisti “si, ha perso il significato originale, ora fa parte più del mercato di collezionisti ed appassionati delle tecniche grafiche che in questo modo “fortunatamente”queste ultime ne traggono sostegno.
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· Nelle sue opere è evidente un tratto netto, deciso, indice di un percorso senza ripensamenti che riflette il suo carattere, le immagini riflettono una sicurezza tecnica e un progetto chiaro, un tratto che rende immediata la lettura del disegno. Nei suoi ex libris sono quasi sempre presenti dei riferimenti ai propri momenti di vita, significativo l'ex libris intitolato “Lares” ove vediamo un fascio di legna. Il significato riassume un ricordo di gioventù dell’autore (nato a Termenago – Trento - il 30 dicembre 1953), quando si recava nel bosco a raccogliere i rami di larice per il fuoco. Da questo ricordo la società che raccoglie la sua attività professionale è denominata LARES.
· Altri momenti personali li ritroviamo nell’ex libris per Paola Adele Gentile, con fiori che sono un’elaborazione creativa, e per Antonietta Bonfiglioli ove le montagne “sono quelle della parte centrale della Val di Sole”. Montagne poco conosciute non essendo famose, ma per me sempre piacevoli da osservare e disegnare avendole viste sin da quando ero piccolo.” Alcuni animali, protagonisti della vita del bosco, quali Il gufo, la civetta ed in genere tutti i rapaci sono frequenti nelle sue acqueforti e xilografie e in molti dei suoi ex libris. “Sono soggetti interessanti perché non si incontrano frequentemente come per altri animali (scoiattoli, cervi, galli, ecc.), per disegnarli si devono fare delle ricerche per riprodurre le penne e rendere soffici le piume, e rendere “simpatici” i soggetti sulla stampa ottenuta. Disegno molte civette e gufi, le prime per sfatare il simbolo di “porta sfortuna” come si dice i secondi per l’aspetto sobrio di saggezza e curiosità.
· Grande è l’amore per le sue montagne e per le aquile che vi volteggiano come si può evincere dall’ex libris di Danilo Bosinelli,“un amico che come me, ama camminare in alta montagna osservando la flora e la fauna. Abitando a Termenago mi racconta che sono “riapparse” sulle montagne della Val di Sole le aquile indicandomi i posti di osservazione, quindi a lui e a loro un ricordo di questo evento.”
· Alcun i rapaci vengono talora trasformati in veicoli di messaggi cercando di raffigurare il carattere, come nell’ex libris per M.C.Montanari, appasionata di golf. “La signora Montanari osserva attentamente la posizione e prima di fare la mossa come un rapace calcola attentamente la distanza delle buche prima di tirare la pallina con il “ferro”.
· Vari sono gli ex libris a tema musicale, mi soffermo su due quello dedicato al corpo bandistico di Vermiglio, composto da volontari che provengono da vari paesi della Val di Sole (TN), e quello per il sig. Mario Vareschi, presidente della banda musicale. La lira rappresenta metaforicamente lo strumento che lui deve utilizzare per persuadere i musicisti ad essere sempre presenti alle varie iniziative.”Nel 2008 si è sostenuta una campagna di finanziamento per rifare le divise, acquistare gli spartiti, ecc. In questo caso l’ex musicis è un modo per supportare almeno moralmente tali iniziative e far conoscere e ricordare la presenza dell’ultimo corpo bandistico della valle”.
· In questo ambito nasce l’ex libris che ha realizzato per il concorso indetto dalla sezione milanese del CAI nel 2008 ove l’ispirazione nasce “dalla reale sensazione che io provo dopo una camminata in montagna. Mi fermo, mi riposo, ed ho un grande piacere e soddisfazione nell’osservare la montagna che ho raggiunto. La montagna è un “ideale” punto di arrivo, in quanto tutte le tape della vita se vissute con passion sono belle.”
· Giovanni Daprà ci fa partecipi del mondo della montagna, dell’essenza intima della natura e del mondo che la popola; ci trasmette l’amore per il paesaggio trentino, per una natura a portata di tutti. Un patrimonio ove affondano le sue radici e ove alcune immagini di rapaci sono un’antologia della fauna, una memoria che non ha nulla a vedere con la nostalgia ma bensì è momento di documentazione per un mondo di “disegni xilografici” che stanno scomparendo soppiantati da fotografie ed elaborazioni fotografiche digitali. Ci offre la sua realtà storica utilizzando alcune tecniche di incisione, non un mondo filtrato dalla nostalgia o dai ricordi.