Franco Francese. 1920-1996
AUTORE . Tino Gipponi, Elena Pontiggia
2011
PAGINE TOTALI /608
ILLUSTRAZIONI /1950
Electa presenta la pubblicazione più completa, quindi ad oggi necessaria, dedicata all’opera di uno dei più grandi pittori del secolo scorso, Franco Francese (1920-1996). Un catalogo ragionato e sistematico che raccoglie circa 1700 opere, tra oli, tempere, acquerelli e disegni.
L’artista ha seguito un percorso autonomo, libero da vincoli o legami con i movimenti a lui contemporanei, concentrandosi sui temi emozionali a lui più cari. Basterebbe la serie di carte disegnate in tempo di guerra, dal 1940 al 1945, per l’eccezionale intensità espressiva, ad assicurare a Franco Francese un posto nella storia dell’arte del Novecento. E basterebbe perché, con quelle opere, Francese occupa autorevolmente uno spazio lasciato vuoto nel panorama italiano dell’epoca, anche se la storiografia di solito lo dimentica nelle ricostruzioni del decennio, forse perché le sue composizioni visionarie e notturne non si identificano con l’espressionismo allora dominante. La precocità della ricerca di Francese, la sua condizione di enfant prodige è nota, tanto che giunge alla prima grande stagione creativa quando aveva poco più di venti anni.
Tino Gipponi, curatore del volume afferma: “…l’arte di Francese, espressa da una pittura di idee, di realtà e di immaginazione insieme, quale scavo della vita e della condizione umana tra memoria e verità, sensazione e stato d’animo, tra spazio mentale e spazio psicologico-evocativo con tutta la pulsione, l’emozione sensoria, la malinconica meditazione sul mistero esistenziale…” e ancora Elena Pontiggia, l’altro curatore del libro: “Uno dei motivi di fascino della sua opera consiste nella capacità di suggerire, con immagini di memorabile forza, due aggettivi: sublime e orrida. La pittura di Francese rivela appunto quella coincidentia oppositorum, come rivela la coincidenza di altri sentimenti e pulsioni contrastanti: tenerezza e violenza, animalità e spiritualità … istinto di vita e istinto di morte”.
Francese crea una serie di immagini insieme enigmatiche e coinvolgenti, dove la pittura dice come la poesia proprio perché non dice, ma accenna. Francese stesso dice di sé “pur non essendo un pittore strettamente figurativo, nel senso della descrizione, tuttavia sono un pittore di figura”.