Valerio Adami (Bologna, 17 marzo 1935)
Giovanissimo, inizia a dipingere a Venezia con Felice Carena. Il 1951 è l’anno che segna la sua vita di artista: incontra e frequenta Oscar Kokoschka e inizia a studiare disegno con Achille Funi all’Accademia di Brera a Milano.
La sua arte espressionista è influenzata dall'opera di Francis Bacon e poi dalla pittura astratta e gestuale, con il problema del recupero della figurazione risolta secondo i moduli della Pop Art americana e in particolare di Roy Lichtenstein.
Le sue opere sono una sorta di racconto a fumetti fantastico e ironico dove in interni spersonalizzati si dispongono oggetti banali, assunti come simboli della modernità.
Lo stile si distingue nell'uso di una materia cromatica in stesure piatte, lisce e continue, dentro le nette recinzioni nere del disegno.
Ha esposto nei principali musei del mondo e le sue opere si trovano tra l'altro nelle collezioni del Musée d’Art Moderne de la ville de Paris e il Musée National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou a Parigi, Museo d’Arte Moderna Palazzo Reale, Milano, Museum of Modern Art, Pittsburg, Mc. Crory Corporation, New York, ha lavorato con alcune gallerie molto prestigiose (Marconi di Milano; Maeght di Parigi e Saint Paul de Vence; Malborough di Montecarlo, New York, Madrid); ha partecipato a rassegne internazionali quali Documenta di Kassel e la Biennale di Venezia nel 1968, 1978, 1995 e 2011.
Nel 2018 "Valerio Adami e le linee di vita". Una mostra al Museo Cocteau di Mentone incornicia brillantemente un maestro dell’arte figurale e narrativa italiana.