Le prime incisioni di Nino Baudino le ho viste a Cuneo nelle vetrine del corniciaio/gallerista Piumato e raffiguravano, guarda un po', proprio alcuni scorci del capoluogo cuneese. Non conoscevo Baudino e lo ritrovai poi a Saluzzo dove, tra il 1978 ed il 1980, vinse le prime edizioni del "Premio Olivero" per la grafica e poi ebbi modo di vederlo saltuariamente a Mondovì, a Santa Lucia di Monterosso e a Cuneo (dove alla sala della Provincia ha esposto due volte nel 2000 e poi tra il 2005-06) ed ho poi avuto l'occasione di incontrarlo personalmente: mi aveva da subito impressionato la sicurezza del segno (che me lo indicava come allievo di Francesco Franco e questo me lo confermava anche una piccola incisione dedicata alla nostra Chiesa di San Filippo).
Al tempo stesso però mi avevano colpito alcune delle sue incisioni acquerellate per la freschezza dell'intervento cromatico e, discorrendo con lui, ho poi scoperto che in passato ha praticato anche per diversi anni l'acquerello ed il gouache con risultati che mi sembrano assai buoni e che mi richiamano, chissà poi perché visto che Baudino non l'ha conosciuto né conosce i suoi lavori, un altro bravo acquerellista quale fu Gip Dolla.. Ma Nino Baudino non è soltanto un bravissimo incisore, elegante nel segno e sicuro nel tratto, ma ha operato come illustratore di libri e per la realizzazione di cartelle grafiche commentate da Gianni Mattio, Sergio Arneodo e Michelangelo Fessia e di diversi libri d'arte con Remigio Bertolino e ancora Sergio Arneodo.
Come incisore, che praticamente è l'unica tecnica da lui attualmente utilizzata, bisogna dire che è sostanzialmente un autodidatta anche se l'artista stesso confessa di essersi molto avvalso dei consigli e delle "dritte" che gli ha ripetutamente fornito proprio Francesco Franco, un incisore che Baudino considera il suo maestro. Se l'incisione Nino Baudino ha iniziato però a praticarla dagli anni settanta, disegnatore lo è sempre stato fin dalla sua infanzia e fu così che fu avviato a studi tecnici in cui il disegno ha parte preponderante.
Non è senza ragione se poi nella vita ha fatto il "disegnatore tecnico" fino alla pensione mentre nel suo tempo libero amava disegnare e ritrarre dal vero in infiniti schizzi paesaggi e monumenti ma anche sognare, leggendo i versi dei grandi poeti (da Dante a Pavese) o ascoltando musica (dalla sinfonica al jazz), costruendo pagine astratte di grande suggestione.
Anche in questa mostra è possibile vedere un'ampia selezione di questi suoi fogli delicatissimi in cui non sai se apprezzare di più l'eleganza e la sicurezza del segno o la luminosità dei bianchi e dei grigi che si alternano al nero dell'incisione.
Come ha scritto per lui Pino Mantovani, "è sulla certezza di un foglio segnato da un'idea concreta che cresce l'interesse per l'incisione: ma di fatto Baudino ha inciso dall'inizio, nel senso che subito ha intuito che la sua attenzione era rivolta alle strutture costruite,se dalla natura o dall'uomo meno importa".
Ed ancora a questo proposito Enrico Perotto ha sottolineato che "nei lavori calcografici di Baudino vige la regola generale dell'impaginazione prospettica che dà ordine figurale agli andamenti variabili delle tracce nere di inchiostro, ora frammentate in singole unità grafiche, ora addensate in masse uniformi di macchie scure, distribuite però sempre in costruzioni logiche di strutture visive perfettamente riconoscibili".
Del resto chi ha avuto il piacere di incontrare e conoscere l'artista non mancherà di rilevare come la sua sia una continua ricerca di immagini e di suggestioni; come si diceva un tempo "un artista in gran tour" per l'Italia e l'Europa, attento sempre a tutto osservare e tutto fissare in rapidi schizzi che poi potranno diventare incisione o restare semplicemente in forma di abbozzo ma che saranno in ogni caso materiale da ripensare, meditare, recuperare in soluzioni magari impensate al momento di tracciare quelle poche linee che danno all'artista una visione essenziale del tema.
In questa mostra poi c'è tutto uno spazio dedicato agli ex-libris ed agli ex-musicis che Baudino ama realizzare di tanto in tanto (ma sempre con una certa frequenza) per amici e collezionisti; sono piccoli e piccolissimi fogli che ormai lo hanno fatto conoscere non solo in Italia ma anche in Ucraina, Polonia, Spagna, Germania, Francia, Olanda, Lituania, Belgio, Rep. Ceka, Romania e Turchia dove viene annualmente invitato a partecipare alle più grandi collettive internazionali di ex-libris.
Per dire pienamente della sua grafica bisognerebbe dilungarsi ancora e quindi mi limito ad invitare i fossanesi e agli amanti dell'incisione a non perdersi questa mostra eccezionale.