Ieri Armando Donna e Mario Calandri, oggi Giacomo Soffiantino. Casa Felicita a Cavatore rinasce scrigno di incisori. Quello che poteva restare estemporale pretesto d'incontro con i fogli dei maestri dell'acquaforte diventa appuntamento atteso e occasione di studio, con la partecipazione diretta dei protagonisti di questa tecnica raffinata. Giacomo Soffiantino presenta a Casa Felicita, insieme alle sue pagine incise, il catalogo generale di tutta la sua opera incisoria, un volume prezioso, arricchito dalla introduzione di Nico Orengo, che ne ripercorre tutta la carriera artistica, e che sarà fondamento indispensabile per ogni ulteriore futuro approfondimento storico e critico al suo lavoro. Non solo: in una apposita sala viene rappresentato quello che è il processo per trasformare un pezzo di metallo, una lastra di rame o di zinco lucidata a specchio, in una matrice finita, scavata, corrosa dall'acido, pronta a ospitare l'inchiostro e ad essere passata sotto il torchio per la stampa calcografica. E accanto agli strumenti per l'opera alchemica che compie l'incisore, tutti i passaggi per definire, della figura tracciata, l'aspetto artistico, tutti i cambiamenti, le correzioni, le modificazioni che l'artista apporta alla lastra prima di apporre sull'ultima prova dello "stato" definitivo il fatidico "bon à tirer", infine si stampi! Giacomo Soffiantino è uno dei principali protagonisti del mondo dell'acquaforte: l'amico di Calandri, il maestro di una generazione che da lui ha potuto apprendere, insieme al mestiere, la filosofia e l'etica dell'uomo e dell'artista, e che di tutto questo gli sono grati. Sono presentate a Casa Felicita le tappe principali della sua carriera, dalle prime prove al Premio Biella, che nel 1963 lo costrinse alla ribalta, dai tondi del Premio Rai ai fogli che l'anno visto laureato al Premio Santa Croce nel 2003. Non vi è stata rassegna di incisioni al mondo che non lo abbia invitato, protagonista, ad esporre, che non gli abbia dedicato un riconoscimento particolare. Una mostra completa dunque, questa di Cavatore, intitolata all'incisione nella più completa accezione del termine: dedicata a chi, partendo dall'idea, sotto l'impulso dell'emozione, attraverso l'ingegno, per mezzo della manualità, sa lasciare un segno, e lo trasforma in arte.----Gianfranco Schialvino