Agostino Zaliani può essere descritto come un artista fedele.
Nelle mirabili acqueforti che escono dalla sua mano, infatti, traccia con tecnica straordinaria e sopraffina variazioni continue su un tema unico, quello di una "certa" visione di paesaggio, talvolta urbano, più spesso di campagna.
Tali sue raffigurazioni posseggono in maniera pressoché costante due caratteristiche connotanti: la prima è che ritraggono quasi sempre scorci di tranquillità (zone in ombra, ruscelli quieti, sottoboschi), e mai assolate vedute ritmate da grandi spazi, la seconda è che a tale tranquillità contribuisce la persistente assenza di figure umane, di cui semmai traccia indiretta appaiono i casolari, le cascine o quant'altro di manufatto compare nelle acqueforti di Zaliani.
Pur nella fedeltà del tema si nota nella successione delle opere un'evoluzione costante, nella tecnica certo, resasi con l'esperienza sempre più raffinata, ma ancor più nella strutturazione degli spazi che, se talvolta indulge a concessioni di più immediata e libera fruibilità, in altri casi tocca vertici intensi di poesia, specie quando si accorda con significativi giochi della luce, come avviene in alcune opere di questi ultimi anni, quali Albereta, Afa mattutina, Il parco e La città, che a mio giudizio sono fra le opere più intense fino ad oggi create da Zaliani.
Agostino Zaliani may be pictured as a faithful artist. In fact, on the admirable engravures coming out of his hands, he draws by an extraordinary and extra fine technique continuous variations on a single subject, a "special" vision of a landscape, sometimes a city one, more often a countryside. His images nearly constantly possess two distinguishable features: the first is that they almost always portray quiet foreshortenings (shady areas, peaceful streams, underwood) and never sunny views marked by big spaces, and the second one is that this peace is greatly helped by the persistent absence of human beings ivhose indirect trace is the presence of farm-houses, dairy farms or any other manufactured item appearing in Zaliani's plates.
Although his faithfulness to this subject, the succession of his engravures is permeated by a constant evolution, in the technique first, which is, as his experience progresses, more and more refined, but even more in the structuring of spaces which, if sometimes indulges in concessions of more immediate and free fruition, in other cases touches intense peaks of poetry, especially when matching with significant games of light as can be seen in some works of these last years such as Albereta, Afa mattutina, II parco and La citta, which, in my opinion, are among the most penetrating engravures ever created by Zaliani.
Paolo Bellini
Catalogo "Zaliani Acqueforti" dal 1976-1998