Achille Perilli
(Roma, 1927)
Uno dei grandi protagonisti della pittura contemporanea, Achille Perilli ha esordito negli anni dell’immediato dopoguerra costituendo nel '47 , il gruppo "Forma1", di cui dirigeva il manifesto per un'arte "della forma pura" (firmato oltre che da Perilli, da Accardi, Attardi, Consagra, Dorazio, Guerrini, Sanfilippo, Turcato), in forte polemica con il neorealismo che si andava diffondendo in quegli anni, nello stesso anno aderiva al Mac, con Soldati, Munari, Monnet, Dorfles. Collaborava poi , nel 1952 alla fondazione delle riviste "Origine" e "Arti Visive". E' soprattutto pittore, ma si occupa anche di teatro e di letteratura di avanguardia. Perilli come pittore, fonda le sue figure geometriche sull'ambiguità, sull'essere insieme aperte e chiuse, sul suo crescere fino a creare uno spazio non reale, ma dell'immagine, fatta di figure piane che allo sguardo risultano inverosimili ed irregolari , quasi irrisolte e concepite in una direziona assolutamente astratta , ultimamente rafforzate da un cromatismo vivace e brillante vincolato da forme bidimensionali. Numerossissime le mostre nelle gallerie, musei, fondazioni e in spazi pubblici, di tutto il mondo, ha una sala personale alla Biennale di Venezia del 1962; seguono una lunga serie di mostre personali tra cui alcune retrospettive a Praga (1970), a Parigi (1984) e a Roma (1988). Nel 1997 riceve il Premio Presidente della Repubblica, mentre nell’anno seguente propone alle Scuderie del Castello di Praga l’antologica “Forma 1 e i suoi artisti”, una mostra che verrà riproposta a Roma nel 2000. Il 2005 si è aperto una grande retrospettiva “Achille Perilli – l’Espressività del segno” organizzata all’Institut Mathildenhöhe di Darmstadt.