Colloquio con l'artista
Fin da bambino Lei manifesta attitudine verso il disegno. Come scopre il piacere di interpretare poeticamente la realtà? L'istinto grafico o pittorico è un fatto comune quasi a tutti i bambini, come il pasticciare con la creta che io trovavo nella periferia della città, tra gli orti ed i filari di lattughe. Con l'evolversi della coscienza , sentivo che dovevo assolutamente fare l'artista, che non avrei potuto fare altro, e quando mio padre si ammalò io avevo tredici anni e fui costretto a lasciare la scuola media, andai a lavorare da uno scultore di monumenti funerari, iniziando un lavoro molto pesante, quello di sbozzare angeli e busti vari. Lavoravo dodici ore al giorno e la sera studiavo con ferrea volontà. Avrei preferito fare il pittore, ma in Sicilia allora non era possibile trovare occasioni di lavoro con la pittura:avrei potuto solo fare l'imbianchino! L' interesse per la scultura lo si può comprendere dai suoi versi: "Forse non fu vano amarci se la tua immagine eternamente vivrà nel bronzo..."La materia sopravvive ad una stagione amorosa. Per essa abbiamo il rimpianto ma, come scrive Giacinto Spagnoletti, c'è anche l'orgoglio della creazione... L'orgoglio della creazione per me supera qualsiasi altro sentimento dell'uomo perché lo sublima. Accanto all'orgoglio nasce l'immenso godimento per l'atto creativo.
Il piacere cessa non appena termina quest'atto e lascia il campo al dubbio ed all'autocritica verso al propria opera. Questa è la ragione per cui non mi sono mai affezionato al mio lavoro.
Picasso, visitando la sua mostra al Museo Rodin, ha affermato: "Greco è il più grande disegnatore che abbiamo in Europa." Che effetto le ha fatto questo giudizio?
Un effetto molto ritardato perché appresi la notizia della sua visita parecchi anni dopo e fu per caso. Era un uomo che non concedeva facilmente il suo apprezzamento e tanto meno la sua lode: sinceramente l'episodio mi lusinga molto.
Giovanni Fallani ha scritto di di quell'opera, la statua di Giovanni XXIII, di quel segno di una grandezza altamente spirituale:"Non mortis, sed vitae meditatio", E' vero l'arte sconfigge la morte! Ne è convinto?
Sì, per quanto riguarda l'aspetto poetico e la speranza. Per il resto mi sgomenta il pensiero che l'opera dell'uomo muoia e la materia si trasformi continuamente. E' la sensazione che ho avuto guardando le immagini della terra riprese dalla luna o, in Egitto, le piramidi sgretolarsi al vento del deserto: gli enormi blocchi di granito corrosi dal tempo. Viene da pensare al fatto che se non resistono quelle "montagne" cosa mai può resistere? Esiste un tempo per la vita ed è molto breve per chi non ha la speranza dell'al di là.
Nelle sue opere spesso raffigura una fanciulla, l'eterno femminino che sembra destinato a dare gioia all'esistenza umana. Ormai quel volto, a tutti caro, è arrivato ad una grande perfezione e sembra che sia pronto a parlare. Cosa le racconta?
Mi parla della giovinezza; di un momento della vita che lascia in noi un immagine splendida. Ieri sera, guardavo in televisione la grande festa della moda che si svolgeva sulla scalinata di Trinità de' Monti. A parte la bellezza dell' architettura che faceva da sfondo, c'era da commuoversi anche davanti a quelle schiere di ragazze stupende.
Esiste qualcosa che superi l'Adolescente di Cardarelli o l'immagine dolcissima della Silvia del Leopardi? Eppure in quei versi esiste una nota triste dovuta alla consapevolezza che anche quella bellezza sfiorirà inesorabilmente.
Ho avuto la fortuna di vedere i disegni preparati per una mostra che si è tenuta a Seul, in occasione dei Giochi Olimpici. Il Discobolo, la Ginnasta, gli Schermitori e l'equitazione sono veramente icone che riescono a coniugare la classicità con la sensibilità dei nostri giorni. Ci vuol parlare di queste opere?
Come è noto non ho più la possibilità di eseguire sculture di notevoli dimensioni. A proposito di questi disegni ho pensato all'amore che portavano gli antichi nei confronti dei Giochi Olimpici. Oggi, forse, questi ideali son diventati più banali e venali, ma esisterà sempre la bellezza del corpo umano che attraverso questi movimenti raggiunge un aspetto di grande interesse estetico: dalla danza al discobolo, dal nuoto al tennis, all'equitazione. Per un anno ho disegnato solo queste tavole, sono oltre cento pezzi che ancora mi lasciano il desiderio di fare. Credo che siano un unicum che non vorrei separare per esporlo tutto insieme.