Quando si parla del lavoro di Mario Avati, intenso, misterioso e caldo di immagini viene subito da pensare.
Immagini di umanità avvolta in lussuosi velluti neri, lustri bianchi grigi tenui e sereni. La sua arte è tale a quella dei più alti livelli mai raggiunti. I suoi oggetti: cipolla, una tromba in un ritratto, una foglia, una pipa, un taglio perfetto di mela ci insegnano a vedere, conoscere e ricordare in una maniera che non ha mai avuto esperienze precedenti.Queste opere ci circondano di calore e sicurezza e avvolgono i nostri sensi come una musica di cosmica bellezza.
Le immagini di Avati si sviluppano con il tempo e l'osservazione e sembrano avere altresì, la curiosa e dilettevole abilità di permettere alla visione dell'osservatore, di maturare con esse. In diverse occasioni il mio occhio si è risvegliato solo con il passare del tempo, mai con l'immediatezza che deriva da queste meraviglie della « maniere noire ».
Caldo, poetico sogno di immagini, simile ad una piacevole isola in un calmo, cremoso mare nero. Con Mario Avati la parola « sempre » acquista immediatezza e significato.
Thomas P. F. Hoving Direttore del Metropolitan Museum of Art
New York