Marcello Boglione nasce nel 1891 a Pescara da famiglia piemontese.
Giovanissimo inizia l'apprendistato pittorico in Francia, per poi recarsi a Roma dove, verso il 1908 studia con Dante Ricci.
Nel 1921 si stabilisce definitivamente a Torino e qui ha modo di dedicarsi pienamente all'incisione, ottenendo in pochi anni i più lusinghieri successi, anche impegnandosi in iniziative rivolte alla diffusione e valorizzazione della grafica incisa.
Nel 1934 viene chiamato a sostituire Cesare Ferro (scomparso prematuramente) nell'incarico di Tecniche dell'Incisione presso l'Accademia Albertina, ottenendo poi, nel 1938, la Titolarità della rinata Cattedra.
Nel 1940 ottiene il Premio "Volpi di Misurata" per l'incisione alla XXII Biennale di Venezia (dove è costantemente presente, dal 1932 al 1954), ma la definitiva consacrazione gli viene con la grande personale allestita da Carlo Alberto Petrucci alla Calcografìa Nazionale di Roma nel 1950.
L'artista si spegne a Torino nel 1957, e l'anno seguente l'Accademia Albertina lo ricorda con una mostra curata da Aldo Bertini.
Nella stessa sede ha luogo nel 1994 una vasta retrospettiva, in occasione della quale viene presentato il Catalogo Generale dell'opera incisa, a cura di Angelo Dragone.
Nel 2005 il Gabinetto delle Stampe dell'Albertina presenta una importante raccolta di incisioni e disegni donati dalla famiglia del Maestro.
Hanno frequentato la Scuola di Boglione:
Dina Bellotti (1911-2003) dal 1934; Piero (Giovanni) Bolla (1933) dal 1956; Mario Calandri (1914-1993) dal 1935; Romano Campagnoli (1934) dal 1955; Luciana Campi (1922) dal 1948; Aurelia Casoni (1923) dal 1947; Ezio Casoni ( 1921 ) dal 1946; Mauro Chessa ( 1933) dal 1956; Francesco Franco ( 1924) dai 1954; Gino Gorza ( 1923-2001 ) dal 1946; Leonardo Mosso (1933) dal 1956; Piero Ruggeri (1930) dal 1953; Sergio Saroni ( 1934-1991 ) dal 1955; Giacomo Soffiammo ( 1929) dal 1950; Mario Surbone (1932) dal 1952.