Giuseppe Viviani è nato ad Agnano di Pisa il 18 dicembre 1898. Non ha frequentato alcuna accademia, ma la vocazione per la pittura si è manifestata in lui presto: si conoscono dipinti del 1916. E nel 1922 egli tiene a Marina di Pisa la prima personale. In questi anni Viviani si dedica anche con crescente impegno all'incisione, coltivando la litografia, la puntasecca e l'acquaforte. Le sue opere si ispirano e riflettono spesso fatti ed episodi di una vita coloratissima e molteplice, che ha offerto continui spunti alla vasta letteratura aneddotica sull'artista. Da questo punto di vista, più che la cronaca in se stessa, interessano per la comprensione critica del suo mondo espressivo, le pagine a sfondo autobiografico che egli ha scritto: dove si colgono benissimo le ragioni più intime delle sue diverse e sempre vittoriose esperienze. Culturalmente sempre molto isolato, Viviani ha maturato con sicurezza e precisa percezione i suoi incontri, disadatto per natura a condividere mozioni e programmi. Ciò si ricava proprio dalla sua produzione, segnata quant'altra mai da necessità individuali e dallo sviluppo tutto geloso e interiore della sua personalità che è una delle più singolari e originali del nostro tempo. A Viviani numerosissimi sono stati riconoscimenti ufficiali. Già nel 1929 gli veniva assegnato il Premio per l'incisione alla Mostra Internazionale di Monaco; nel 1949, ad Asti, quello per il disegno. Nel 1950 otteneva alla XXV Biennale di Venezia il primo Premio per l'incisione, che gli era riconosciuto l'anno dopo anche a San Paolo del Brasile. Nel 1952 vinceva il Premio Internazionale alla Mostra del bianco e nero di Lugano, e quello della Quadriennale di Roma. Nel 1959 il primo Premio Pontedera di Pittura. Ha tenuto la Cattedra di incisione all'Accademia di Belle Arti a Firenze.
È morto il 16 gennaio del 1965.