Florilegio critico
... Se una cosa si può dire che serva in qualche modo alla definizione della sua opera, essa è la constatazione che la tecnica acquafortistica, ricca di misteriose e soventi trucchistiche chi-mìe, è riportata da Bozzetti ad un onesto e diretto mezzo di espressione; non sono, le sue stampe, inutili o piacevoli ripetizioni di disegni, a cui velature e macchie dieno quel tanto di chic bastevole alla facile contentatura del pubblico: il segno, in lui, è sempre sottoposto ad una ragione spirituale, ed ogni suo tratto è una necessità espressiva, ridotta alla più semplice e sobria.
..............
La bellezza del disegno è basata, in tutte queste sue opere di paese o di composizione, sulla purezza della linea, sia essa continua o punteggiata: ed è questo veramente un bel disegnare in cui è raggiunta, attraverso a sintesi serrate e nude, quella che è forse la preziosità maggiore del disegno: il colore. Il chiaroscuro, da cui nasce il senso volumetrico e prospettico, è dato dal semplice svolgersi di linee, pure e fortemente espressive, cioè definitive, essenziali: e pensate, ad esempio, a certe silografie e disegni dell'estremo oriente, dove la linea, senza tratteggi, senza sfumati, è sufficiente a darvi il succedersi dei piani, il girare dei volumi...
Enrico Paulucci Di Francesco Bozzetti acquafortista
« Il domani del Piemonte » 23 aprile 1927